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Hong Kong e Singapore: le porte dell’Asia

Hong Kong e Singapore. Sono le porte di accesso per le imprese estere che vogliono investire in Asia. Con un sistema di Common Law che regolamenta il diritto societario a garanzia di una facilità di accesso che paesi come la Cina non potrebbero offrire. A raccontare le opportunità di investimento è lo studio legale ATA – Asian Tax Advisory Ltd, guidato da Marzio Morgante, che ha da poco rafforzato la sua sede di Singapore con l’ingresso di Raffaella Piccoli.

Marzio Morgante, quali sono le maggiori occasioni di investimento per le aziende italiane in Asia e quale l’impatto dell’emergenza sanitaria?
Con l’ingresso di Raffaella Piccoli riusciamo a presidiare i due punti di accesso all’Asia, Hong Kong e Singapore. I mercati di sbocco più importanti, per quanto riguarda Hong Kong, sono la Cina, la Corea, il Giappone, Taiwan e Vietnam. Per Singapore Australia, Indonesia, Malesia, India. Per quanto riguarda le occasioni di investimento, per le imprese straniere, a Hong Kong vige il regime di Common Law di stampo anglosassone, molto più flessibile e dinamico rispetto alla Cina. Così, le aziende italiane sono agevolate a investire nell’area soprattutto con l’ingresso di un socio locale, attraverso accordi di joint venture che facilitano la stipula di patti parasociali. Inoltre, sono stati introdotti nuovi vantaggi dal Governo di Hong Kong, come ad esempio il BUD Fund, che finanzia fino al 50% con un limite a HKD4MLN, le aziende che vogliono promuovere il proprio marchio in Cina e ASEAN attraverso Hong Kong.

Raffaella Piccoli, quali sono i principali step che deve affrontare un’impresa italiana che vuole sbarcare in Asia?
Anzitutto, l’impresa deve fare alcune valutazioni preliminari, a partire da qual è il mercato di riferimento. Singapore e Hong Kong sono allo stesso tempo competitor e complementari, avendo entrambe un ordinamento giuridico molto flessibile in tema di investimenti stranieri. L’impresa che intende stabilirsi in Asia deve chiedersi che tipo di presenza vuole avere, se preliminare con un ufficio di rappresentanza solo per attività di marketing, oppure una presenza stabile tramite una sede secondaria, o società controllata che porti avanti e sviluppi il mercato per la casa madre. Questo ragionamento è importante farlo sia inizialmente, sia nel medio e lungo periodo. Noi, come studio, possiamo assistere le imprese sia sotto i vari aspetti di strutturazione, contabile, finanziario e di implementazione del business.

Quali saranno, a vostro avviso, le prossime evoluzioni della materia?
Il mercato cinese è trainante e in crescita, con un forte potenziamento della rete retail. Il lato negativo della medaglia è che, essendo chiusa l’Asia, per chi ci lavora è tutto più difficile e laborioso. Le aziende italiane, nel complesso, hanno tenuto. Poi, chi è più legato a un tipo di retail che dipende dal turismo, chiaramente ha sofferto di più, ma nessuno ha modificato il piano di investimento.

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